Oggi, in occasione della celebrazione per i Trattati di Roma, a parlare in Aula con le Camere riunite il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «I padri dell’Europa non erano visionari, ma uomini politici consapevoli dei rischi, che hanno avuto il coraggio di trasformare le ansie dei rispettivi popoli in punti di forza, realizzando una società aperta, dove libertà e democrazia fossero garantite, per la salvaguardia della pace».
Condivido la sua scelta di tracciare il percorso storico dell’Unione europea, che non è sempre stato lineare e facile, proprio per darci l’idea di una prospettiva futura in grado di superare le difficoltà e far avanzare un’Europa unita. Perchè tra le attuali problematiche che affronta il processo d’integrazione europea, ricordarci che alcuni prima di noi sono stati in un contesto internazionale più difficile, ma sono riusciti a guardare avanti con lungimiranza, è uno spunto importante da trasmettere ai cittadini e su cui ragionare.
In questi anni infatti la crisi migratoria, finanziaria e le minacce del terrorismo internazionale hanno messo a dura prova l’Unione europea, dimostrando come alcuni Stati membri ancora fatichino a guardare oltre le convenienze nazionali. Invece è impossbile tutelare l’interesse nazionale all’interno di un orizzonte che non sia europeo, come insegna la storia.
Di seguito la mia intervista completa.http://liaquartapelle.it/wp-content/uploads/2017/03/QUARTAPELLE_220317-1.mp3
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