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Primarie PD: una giornata bellissima, di svolta e di riconciliazione

Ieri è stata una giornata bellissima, di svolta e di riconciliazione. Il Partito Democratico ha un segretario, Nicola Zingaretti, legittimato da una grande partecipazione al voto, e da un risultato solido che ci dice che il lavoro fatto insieme in questi mesi, di allargamento e inclusione, ha pagato (potrebbe finire intorno al 70%).


I dati politici sono due.

Ai seggi delle primarie PD sono venute tantissime persone che con il loro voto hanno voluto rafforzare il campo dell’opposizione. A Milano Metropolitana hanno votato 10mila persone in più che alle ultime primarie.

Ai seggi ho visto persone diverse tra loro: moderati, persone che si sono avvicinate al PD grazie all’azione dei governi Renzi e Gentiloni, elettori di sinistra delusi che sono tornati dopo anni di lontananza, elettori storici che hanno partecipato a tutte le primarie.

L’opposizione deve ripartire da qui: dalle sensibilità diverse di quelle persone in coda, dalla comune preoccupazione per il futuro dell’Italia. Dal fatto che c’è la voglia di ritrovarci uniti per contrastare il pericolo per la democrazia italiana e per dare vita a una opposizione nuova, che parla la lingua dell’Europa e che sa immaginare per l’Italia un futuro di solidarietà, responsabilità e sviluppo.


Il secondo dato. Sono venute tantissime persone perché, dopo il voto in Abruzzo e in Sardegna, è chiaro che il M5S è in crisi. Il M5S da vincitore delle elezioni politiche si è consegnato al socio di minoranza di governo, la Lega, deludendo gli elettori e smentendo le aspettative. Sfruttiamola, questa crisi, per fare implodere il governo al più presto, mandarli a casa e tornare a votare.


Infine. Non era scontato che gli elettori ci sostenessero così. La crisi del PD è stata prolungata da un anno di litigi e da un congresso che è arrivato tardi. Per fortuna le nostre dinamiche interne hanno contato davvero poco.

Quindi grazie di cuore a chi è venuto ieri. La fiducia dimostrataci è vivificante. Dobbiamo essere consapevoli che non è una adesione incondizionata al PD, e che non è un assegno in bianco. È una spinta perché ci diamo da fare per un progetto nuovo, combattivo e alternativo.


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