I primi 90 giorni dei risultati sull’immigrazione del governo Salvini, in tre numeri.
I rimpatri, cioè “gli immigrati che rispediremo a casa loro!”, sono diminuiti del 30%. La promessa in campagna elettorale era quella di fare 500mila rimpatri. Il numero di clandestini è aumentato. Le Commissioni riconoscono meno permessi per protezione umanitaria (dal 28% al 22%). Senza modi legali per stare in Italia, ci sono 12.450 persone in più che stanno illegalmente nel nostro Paese. I viaggi in mare dalla Libia sono diventati molto più pericolosi: mentre prima rischiava di morire una persona su 42 tra coloro che attraversano il mare, oggi la probabilità di morire è più che raddoppiata. Muore 1 persona su 18.
La strategia della faccia feroce sull’immigrazione, oltre che disumana, è anche inefficace: ha portato meno rimpatri, più persone irregolari e un aumento delle morti in mare.
P.s. e no, non si può sostenere che ora però i governi europei abbiano aperto i loro porti grazie grazie ai pugni battuti sul tavolo del governo. Perché la vergogna della Diciotti e il pasticcio dello sbarco dalla nave hanno molto ben chiarito cosa succeda quando l’Italia resta isolata in Europa sulla gestione dei migranti.
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