“Tu lo sai che oggi se una persona è HIV-positiva può essere curata per non essere più contagiosa?”
È iniziato con questa domanda il colloquio che ho avuto con Roberto, volontario del Checkpoint di via Pergolesi, prima di fare il test HIV-AIDS. Sono stata al Checkpoint a fare il test perché testarsi regolarmente è fondamentale per frenare la diffusione dell’infezione e perché la prevenzione di ognuno di noi è utile per la comunità intera. Milano Checkpoint nasce da un progetto comune delle associazioni Asa Milano Onlus, CIG ArciGay Milano, Fondazione Lila e Ala Milano Onlus, con l’idea di dare vita a uno spazio extra-ospedaliero dove ogni mercoledì si possono fare i test rapidi, anonimi e gratuiti, per HIV e sifilide. Quando ero lì, Roberto mi ha raccontato che in Australia il test viene prescritto regolarmente dai medici di base insieme alle analisi del sangue. In questo modo si sono fatti emergere la gran parte dei casi latenti e oggi la diffusione del virus in quel paese è molto più ridotta e le persone sieropositive vengono curate. Se anche in Italia ci fosse una prevenzione così rigorosa, la diffusione del virus dell’HIV sarebbe più sotto controllo. Purtroppo in Italia non c’è una cultura seria sulla prevenzione e i dati dimostrano che più della metà di chi si infetta lo scopre quando l’infezione è già in fase avanzata. Invertire questa tendenza è semplice: basta testarsi. Per se stessi e per la comunità.
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