Non piu’ una “questione sanitaria” ma una “questione umanitaria con aspetti geopolitici importanti”. Cosi’ ha definito l’emergenza Ebola il ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante un’audizione alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari esteri e Affari sociali, sull’emergenza del virus Ebola.
Di sicuro, ha chiarito, occorre “mantenere alta la guardia e fermare il contagio in Africa”: “Oltre i 20mila casi – ha aggiunto – sara’ una tragedia immane”. Per quanto riguarda l’Italia, Lorenzin ha tenuto a sottolineare che non si deve creare allarmismo sulla possibilita’ che i migranti possano portare il virus e diffonderlo in Italia. “La durata del viaggio, in caso di flussi migratori irregolari via mare, e’ tale da rendere estremamente improbabile l’arrivo di casi di infezione di virus Ebola, la cui incubazione e’ di circa sette-dieci giorni. Ricordo poi che l’Italia, a differenza di altri Paesi europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi dell’Africa occidentali interessati”. Peraltro, ha proseguito, il dicastero della Salute partecipa all’operazione Mare Nostrum verificando “quando i migranti sono ancora a bordo la presenza di malattie infettive. In caso di mancanza del medico i controlli vengono effettuati, come di consueto, a terra prima dello smistamento dei migranti”. Il ministro ha rilevato poi come la trasmissione del virus sia “molto difficile in Paesi ad alto livello di igiene” e “prevede un contatto fisico con i malati quando il contagio e’ attivo”. Secondo la responsabile della Salute e’ ora necessario rafforzare il monitoraggio dai Paesi extra Ue nell’Unione europea, anche perche’ in Italia non ci sono voli diretti ed “e’ quello che abbiamo chiesto”.
Due le criticita’ esistenti in questo momento, tenendo presente che in Africa ci sono “centinaia di operatori internazionali anche nostri connazionali”: il problema della “evacuazione dei cooperatori e dei medici dai Paesi in cui si trovano” e il monitoraggio “dei viaggiatori e degli operatori non infetti che circolano liberamente nei nostri territori”.
Lorenzin, che ha annunciato un incontro per domani con il mondo della cooperazione, ha sottolineato dunque la necessita’ che “i cooperatori diano informazioni dei loro movimenti anche se stanno bene”. Inoltre, ha affermato, “abbiamo chiesto al responsabile per la Cooperazione allo sviluppo Lapo Pistelli un censimento degli operatori italiani che lavorano nei Paesi colpiti dal virus Ebola”. Se poi e’ “difficile prevedere” quando ci sara’ una decrescita dei contagi – che per l’Oms seguira’ comunque un picco di circa 20mila casi – di sicuro il rischio di infezione, ha aggiunto, e’ basso per i turisti e piu’ alto proprio per il personale sanitario e per gli operatori delle ong.
Il ministro ha poi riferito di aver “chiesto di aumentare nella Legge di Stabilita’ i fondi destinati al controllo sanitario di porti e aeroporti, che svolgono gli operatori dell’Usmaf, gli Uffici di sanita’ marittima aerea e di frontiera. Abbiamo molti fronti aperti e serve un rafforzamento del sistema di sicurezza”.
Rassicurazioni anche dal fronte delle vaccinazioni in cui “siamo leader per i prossimi 5 anni a livello globale”. “Il tema della vaccinazione di massa e’ rilevante con la recrudescenza di malattie che pensavamo sconfitte – ha detto ancora -. Si tratta di una questione estremamente importante soprattutto per l’area mediterranea”. Il ministro ha sottolineato come sia “importante avere sorveglianza epidemiologica a livello globale”. Di sicuro, “non abbiamo bisogno di allarmismi ma di procedure di sicurezza e di informazione che divengano ordinarie e questo non solo per l’Ebola”. “In Italia ci sono state moltissime segnalazioni di casi poi fortunatamente rivelatisi falsi allarmi, nella maggior parte casi di malaria” pero’ quanto accaduto “e’ un bene perche’ significa che il nostro sistema di allerta funziona”.
“L’informativa del ministro Lorenzin sui reali rischi dell’emergenza ebole è stata molto utile”, ha detto Lia Quartapelle Procopio, deputata del Pd e componente della commissione Esteri. “In occasione di epidemie di queste proporzioni è cruciale che dal governo arrivino informazioni complete e puntuali che diano il senso di come il nostro Paese si sia impegnato per affrontare l’emergenza a livello internazionale e per fronteggiare il contagio. In questo senso le informazioni del ministro sono pienamente soddisfacenti. Bene, perciò, le rassicurazioni e quindi tenere più alta possibile la guardia visto che abbiamo tutti gli strumenti per farlo riconosciuti a livello internazionale. Il sistema di cooperazione in ambito sanitario dell’Italia, infatti, è una eccellenza riconosciuta in Ue in ambito del contrasto ad ebola”.
Roma, 7 ottobre 2014
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