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Con PGA, Milano capitale della prevenzione al terrorismo

Se è vero che il terrorismo è un atto politico atroce e indegno, è vero anche che possiamo sconfiggerlo, politicamente, attraverso azioni decise e una cooperazione legislativa in difesa dei valori dello Stato di diritto e della democrazia. Con Parliamentarians for Global Action, Milano si fa capitale e centro di riflessione per individuare risposte comuni e coordinate alla sfida globale dell’estremismo violento. Gli orribili attacchi che si succedono da anni in diversi angoli del mondo, da ultimo con le 305 vittime egiziane di venerdì scorso, ci fanno sentire l’urgenza non soltanto di individuare e punire i terroristi, bensì di prevenire le cause e le radici profonde delle atrocità di massa. La decisione di PGA di lanciare proprio dall’Italia un piano d’azione globale contro l’estremismo violento e le atrocità di massa si spiega anche all’esperienza positiva che il nostro Paese ha maturato per sconfiggere il terrorismo degli Anni di Piombo. Oggi servono nuovi strumenti, anche culturali, per difendere e promuovere l’affermazione di società plurali e tolleranti. Ripartiamo da Milano, che grazie al suo tessuto sociale e politico, si dimostra sempre più capace di riconoscere l’integrazione e l’inclusione sociale come fondamentali strumenti di prevenzione dell’estremismo e della radicalizzazione.

Lunedì 27 e martedì 28 novembre si è svolto a Palazzo Isimbardi, il Foro Parlamentare Annuale di PGA sulla Prevenzione dell’estremismo violento e delle atrocità di massa. Con più di 140 parlamentari da quasi 60 paesi, abbiamo discusso e comparato le leggi per prevenire la radicalizzazione, contenere la diffusione di idee terroristiche e contrastare le azioni dei terroristi. La discussione è stata sincera e accesa e ha prodotto un piano di azioni legislative da portare avanti in ciascun paese, perché il terrorismo internazionale si combatte anche con la cooperazione tra paesi.

Il Board di PGA ogni anno, durante il Foro Parlamentare Mondiale, attribuisce il “Defender of Democracy Award” ad una o due personalità di rilievo internazionali che abbiano contribuito alla protezione e al rispetto dei diritti fondamentali e dei principi democratici attraverso il loro impegno personale e professionale. Quest’anno il premio è stato consegnato a Lamiya Aji Bashar, donna yazida vittima di genocidio, e a Emma Bonino e don Virginio Colmegna, promotori della campagna “Ero straniero-L’umanità che fa bene“.

Qui troverete il video integrale della premiazione, l’articolo sulla Repubblica di Milano e quello della Chiesa di Milano.

Come ha ricordato l’arcivescovo di Milano Mario Delpini durante la conferenza, l’integrazione e la creazione di una società realmente plurale sono fondamentali per una strategia che prevenga il terrorismo e garantisca la sicurezza di tutti.

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